Grotte, sorgive, caverne e tribuline – Costa Imagna

Tra grotte, sorgive, caverne e tribuline

Il territorio della Valle Imagna è ricchissimo di fenomeni carsici: in bergamasca è una delle zone che presenta Grotte, sorgive, tribuline - Costa Imagna (1)il più alto numero di cavità naturali. Ci sono circa 110 grotte catastate e 140 conosciute, a cui se ne aggiungono altre mai rilevate né esplorate. Il percorso qui descritto consente di visitare alcune di queste cavità nonché di vedere numerose sorgive, sorgenti naturali di acque dolci.
Si parte dalla località Nala, ove a fianco dell’isola ecologica un sentiero segnalato conduce in 5 minuti ad un paio di imponenti cavità carsiche, molto profonde. Tornando verso Nala e prendendo la strada sterrata sottostante il paese, si giunge al ben conservato lavatoio comunale, esempio storico (e pratico) di sfruttamento delle sorgive locali.

Grotte, sorgive, tribuline - Costa Imagna (2)Restando sulla strada sterrata, dopo circa 1 km si trova il sentiero per la tribulina del Ciapa, ristrutturata di recente, che si raggiunge in 15 minuti; appena oltre c’è la sorgente Foppa all’acqua. Quindi si prosegue sul sentiero principale, si superano i Ronchi Alti, nuclei rurali in uso fino a metà ‘900, e in breve si trova l’indicazione “Fontana di Rone”, altra importante sorgente perenne, attiva anche nei periodi di secca. Proseguendo ancora si giunge al punto panoramico preferito da monsignor Vittorio “Don Lino” Maconi, Grotte, sorgive, tribuline - Costa Imagna (3)rinomato studioso di etnologia e docente in diversi atenei italiani ed esteri; più avanti, sotto la contrada Cà Gazzoli, si incontra un’altra bella sorgiva.

Al successivo bivio un’indicazione segnala la Grotta Zoghera, caverna di dimensioni ragguardevoli raggiungibile in 10 minuti, mentre poco oltre si giunge ad un’altra cavità, detta Ol Valù, con all’interno una sorgente ricca d’acqua tutto l’anno.
Tornando sul sentiero principale si prosegue fino all’imponente Fó del Paulì, descritto nella scheda sui grandi alberi, e di lì fino alla tribulina di Valsecca, dedicata alla Madonna della Cornabusa, oltre la quale si è in breve a Cà Tedesco, all’inizio dell’abitato di Costa.

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