Storia, Arte e Cultura

COSTA VALLE IMAGNA – STORIA DEL PAESE

Costa Valle Imagna è il paese meno antico della valle, infatti non era adatto alle attività su cui si basava l’economia di quel tempo: allevamento del bestiame e coltivazione nei campi. I primi abitanti di questo paese furono dei mandriani che venivano durante l’estate per far pascolare il bestiame e che poi, con l’estendersi dei prati che sostituivano i primitivi pascoli, decisero di trascorrere tutto l’anno in questo luogo. Si sviluppò lentamente e debolmente dal 1400 al 1800 circa, quando poi su fondata dai Brumana, una delle antiche parentele di Costa. Dal 1423, anno in cui il paese passò dal dominio dei visconti di Milano a quello di Venezia, alla primitiva popolazione si aggiunsero dei forestieri. Erano poliziotti incaricati di controllare il confine tra queste due grandi signorie. La gente iniziò a chiamarli “bir” (sbirro), termine che ancora oggi è rimasto per indicare i forestieri.

Costa Valle Imagna - storiaSi pensa fossero numerosi e all’occorrenza abbastanza rigorosi, tanto che l’epidemia di peste, che devastò la Lombardia per ben due volte, non toccò mai Costa. Questi poliziotti, però, contribuivano poco allo sviluppo del paese perché si spostavano continuamente. Intanto le antiche baite in muratura erano state sostituite da nuclei di abitazioni detti “stall”, formati da case, fienili, stalle e un cortile centrale. Vi si accedeva tramite un unico grande ingresso e le finestre che davano sull’esterno erano poche e piccole, spesso protette da inferiate in ferro battuto. Da questi nuclei antichi, tra il 1400 e il 1500, sorsero le principali contrade di Costa Valle Imagna: Cageràglio, Tezza, Casì, Cacadé, Cabazzino, e forse Ca del Rasì e Paier.

Costa Valle ImagnaBen presto fu costruita una chiesetta molto povera che poi successivamente fu rifatta e ingrandita. Era dedicata alla Visitazione di Maria SS. a S. Elisabetta e quindi si festeggiava con solennità il giorno del 2 Luglio.
Nel 1700 il paese raggiunse i 370 abitanti e accanto agli “stall” iniziarono a sorgere le prime abitazioni isolate o i gruppi, che formarono le contrade periferiche. In questo periodo, inoltre, gli abitanti iniziarono un piccolo artigianato di legno lavorato che già era diffuso nel resto della valle. Si fabbricavano principalmente utensili per uso domestico come cucchiai, scodelle di legno e fusi per filare la lana o il lino. La novità, rispetto agli altri paesi della valle, stava nel fatto che furono gli stessi produttori a trasformarsi in commercianti dei loro prodotti. In primavera, infatti, partivano per i paesi del bergamasco, del milanese e del comasco lasciando alle donne la cura del bestiame e il lavoro nei prati.

Costa Valle ImagnaAlle fine del 1800 la popolazione raggiungeva il migliaio di individui e il commercio, che era ormai diventato l’attività principale, iniziò a comprendere anche prodotti acquistati altrove, delle più disparate qualità. I Costesi diventarono quindi veri e propri commercianti ambulanti. Lasciavano il paese per 2-3 mesi, recandosi in tutto il Nord Italia, per poi tornare durante l’inverno, in occasione delle solennità religiose e per i lavori pesanti dell’estate. Nel 1840 si iniziò la costruzione di una nuova chiesa al posto di quella antica, troppo piccola. Al posto delle contrade chiuse la gente preferì le case unifamiliari isolate. Si diffuse così il gusto per la casa bella e conveniente, non in funzione dei richiami turistici, come succedeva nel resto della valle.

Costa Valle ImagnaDopo la prima guerra mondiale Costa conobbe la sua prima fase decrescente che si accentuò alla fine della seconda guerra mondiale. Molti commercianti ambulanti si trasferirono con la loro famiglia nei luoghi in cui svolgevano abitualmente la loro attività e questo impoverì moltissimo il paese. Oggi il turismo rappresenta ciò che significava il commercio anticamente e i “bir” del 1400 sono i turisti estivi sempre pacificamente accolti. Questo in virtù della tradizione di universalità che l’esperienza ambulante ha creato negli abitanti di Costa Valle Imagna.