Valcava – Monte Linzone

Valcava – Monte Linzone

Partenza: Torre de Busi località Valcava SP22 Km 36 (1336 m)

Arrivo: Monte Linzone (1392 m)

Difficoltà: E (Escursionistico)

Tempo andata: 0.30 h

Tempo ritorno: 0.30 h

Descrizione: Questo itinerario lo si potrebbe definire la passeggiata dell’Albenza. Il massiccio dell’Albenza per la particolare connotazione geografica, è il primo gruppo di montagne che, innalzandosi improvvisamente, segnano la fine della grande pianura lombarda; è stata più volte paragonata ad un meraviglioso balcone. L’accessibilità del terreno ed il panorama giustificano la massiccia affluenza di escursionisti lungo questo sentiero ed in generale su tutta la costiera dell’Albenza. Il sentiero prende le mosse del tornante che segna il valico tra la Valle Imagna e San Martino posto al km 36, lungo la SP22 nel comune di Torre de busi. Spalle al Resegone si percorre un tratto in salita lungo il crinale della montagna, sopra l’abitato di Valcava. Oltrepassato l’arrivo dell’impianto di risalita, si costeggiano le recinzioni di alcuni di alcuni stabili dai quali si innalzano verso il cielo altissimi tralicci e ripetitori. Scesi per un breve tratto, si superano alcune roccette e, dopo aver percorso un centinaio di metri sul terreno pianeggiante, si prende a salire. Dopo breve salita, all’orizzonte appare una croce, quella che segna la cima del Monte Linzone. Poco sotto la vetta vi sono alcuni rustici tra i quali la Baita Alta, ex casa rurale recentemente recuperata, sistemata e trasformata in cappelletta. Tutta la zona alta dell’Albenza, fatta eccezione per la vasta zona interessata dall’estrazione del calcare, si presenta come una distesa erbosa con tratti scoscesi, qua e là punteggiata da sassi e rocce calcaree. Durante il mese di Maggio al bianco delle rocce calcaree si affianca quello candido e profumato dei narcisi selvatici che, in questa zona, crescono in grande numero. Nel periodo estivo l’Albenza ritorna ad essere attraversata da mandrie di bovini che, pascolando, rispettano muri a secco e le cataste di sassi accumulati durante le operazioni di spietramento, quasi riconoscendo i confini di proprietà che, un tempo, così venivano tracciati.