Monte Ocone – Costa Imagna

Salita al Monte Ocone

Si raggiunge il tornante a quota 850 m della strada SP 22 Valsecca – Costa (dopo la località Cimalprato); a sinistra del residuo di cava parte il sentiero che supera il ciglio di cava, entrando poi nel bosco per raggiungere un piccolo casello in muratura. Si sale a destra del casello, per svoltare poi a sinistra raggiungendo dei massi su un ripiano; il sentiero sale ancora con brevi svolte e si porta a sinistra sul fondo del canale detritico, sotto un salto roccioso. Monte Ocone Costa Valle ImagnaSi attraversa il canale, rimontando il ciglio opposto verso alcune pareti rocciose che si costeggiano, sino ad una rampa erbosa (attrezzata con catena); la si risale uscendo fra bassi alberi sulla ripida china, che raggiunge a destra una selletta affacciata sul canale. Si sale per il bosco sottostante la torre 1 sino ad una grotta, e quindi una seconda rampa (fune) a sinistra della grotta, porta ad una selletta molto panoramica. Dalla selletta si raggiunge di nuovo il bosco e appena oltre si è alla base della torre 2 che si costeggia a sinistra, affrontando qualche roccetta e fra bassi alberi si sale riportandosi a destra sul ciglio dello sperone. Costeggiare un dosso, e poi a sinistra, verso un risalto di roccette che si rimonta fino ad una parete da superare (catena). Più sopra, salendo verso destra ci si porta nuovamente sul ciglio della cresta (esposto), e quindi sulla grande sella prativa che è la cima della torre 3 ben panoramica sulla valle. Da questa grande sella si riprende a salire il bosco di fronte ove il terreno si fa nuovamente ripido.
Tenendo verso sinistra, si perviene ad un erboso canalino (fune) che conduce all’attacco della torre 6; la si risale grazie ad una seconda fune e dalla sommità si attraversano le brevi aeree lame rocciose che portano al sentiero CAI 571. Da questo sentiero si sale nel bosco verso destra, a raggiungere una selletta da cui si attraversa il canale detritico, per rimontare in traversata il pendio di fronte, su una traccia aperta fra fitti cespugli. Si perviene così alla sella erbosa alla base del netto spigolo, si attraversa verso sinistra per affrontare l’evidente ripido canaletto (catena) che risale ad una piccola incisura del pendio. Si deve rimontare il pendio (fune) tendendo a destra per riportarsi sullo spigolo sino ad un evidente faggio. Appena sopra questo, lo spigolo è articolato in un breve pilastro (attrezzato con una fune) e per lame affilate si perviene all’ultimo salto da superarsi su staffe, infine alla croce di vetta.

Torna alla pagina “itinerari” >>